Due canti

Vi proponiamo la registrazione di due canti registrati durante la celebrazione della Messa Solenne di Santa Benedetta.

E qui pubblichiamo alcune foto delle celebrazioni passate in paese e il testo di uno degli inni a Santa Benedetta.

__________________________________________

Il coraggio del Vescovo: “Spopolamento e declino, le promesse della politica smascherate: non si intravede il futuro”

Essere un sito di attualità non è la nostra "missione", non ne abbiamo la forza né la capacità, e tantomeno vogliamo essere un sito che ospiti o promuova dibattiti di alcun tipo. La nostra missione, se davvero ne abbiamo una, è e resta soprattutto quella di ricostruire una nostra memoria comune per ritrovare le nostre origini. Infatti, crediamo che mai come oggi l'identità possa soccorrere un valore forse consumato: la consapevolezza, un sentimento alla base di un sereno incontro con il prossimo e un proficuo scambio di esperienze con reciprocità di crescita.
Per questo, pubblichiamo volentieri l'articolo del Vescovo della Diocesi di Termoli-Larino apparso il 30 ottobre scorso sul sito primonumero.it: perché ci sembra una riflessione che va proprio in questa direzione, l'espressione di un sentimento di scoramento per la perdita dei profondi legami che tenevano unite le nostre comunità e che erano la nostra forza, la nostra identità, appunto.
Non ci interessa trovare colpevoli, non vogliamo capri espiatori. Piuttosto, la riflessione del Vescovo deve aiutarci a concentrarci e capire ciò che stiamo perdendo per ritrovarlo, sperando possa essere una nuova strada da intraprendere per orientare le nostre energie...

- : - : -

Il coraggio del Vescovo: “Spopolamento e declino, le promesse della politica smascherate: non si intravede il futuro”. Tra memoria, analisi critica del territorio, prospettive, speranza: una riflessione coraggiosa del vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca, in occasione del 16esimo anniversario del sisma di san Giuliano di Puglia. E con un terremoto recente che è ancora una incognita.

È ancora vivo il ricordo della tragedia che colpì il Comune di San Giuliano di Puglia con la morte tragica di 27 bambini e della loro maestra nel crollo della scuola elementare e del sisma di quel mattino, avvenuto alle 11.32 del 31 ottobre di 16 anni fa. Fare memoria di quell’evento, ogni anno, è non solo rivivere quel dolore che ha colpito in modo drammatico tante famiglie, la loro comunità locale di appartenenza e tutti gli abitanti di quei paesi del famoso ‘cratere’ che da quella data non sono più come prima, ma è anche occasione per riflettere sul tempo trascorso da quel momento doloroso. Quella cicatrice ha segnato irrimediabilmente tante famiglie, tante persone, ma anche tante comunità molisane; quel dolore rimane, attraversa l’esistenza di tanti, segna irrimediabilmente la vita dei loro cari, ma è anche di monito per tutti noi, anche per le istituzioni locali, per i responsabili della cosa pubblica.
Il pensiero di quei bambini, “gli angeli di San Giuliano di Puglia”, vittime innocenti, diventa drammatico interrogativo, ma anche impegno perché eventi simili non accadano più, senso di corresponsabilità, vigilanza nell’amministrazione e gestione del nostro territorio, cura per l’ambiente nel quale viviamo; nei credenti si trasforma in preghiera costante, che dà forza e consolazione, e nello stesso tempo stimolo a operare per i più fragili, i più bisognosi, per quelli che vivono una vita sempre più precaria.
Dopo 16 anni cosa è cambiato nel nostro territorio? Molto, e possiamo dire che niente è più come prima. I nostri comuni hanno accelerato rovinosamente la via del declino demografico, sociale, economico, tante piccole imprese sono fallite con la perdita di tanti posti di lavoro (anche a causa della gestione della ricostruzione); l’auspicato rilancio economico si è arenato tra le maglie di una burocrazia maligna, di amministrazioni, a tutti i livelli, ingessate, di farraginosi meccanismi che ritardando interventi promessi, hanno fatto perdere ogni possibilità di ripresa. Non sono mancati casi di sciacallaggio, di ruberie, di scandalose diseguaglianze e palesi atti di ingiustizia.
Rassegnazione, mea culpa, lamentele, accuse reciproche, delusione, rabbia, sono sentimenti diffusi. I progetti di sviluppo o sono rimasti sulla carta o si sono a volte arenati sul terreno melmoso di resistenze più o meno subdole, nascoste o camuffate. È sotto gli occhi di tutti un declino inesorabile che attanaglia tanti nostri piccoli centri; l’invecchiamento, la fuga, l’arretramento in ogni settore, sembrano il destino ormai segnato. Le scommesse e le promesse della politica sono state smascherate; il futuro non esiste più o se c’è ancora non lo si intravede.
Può sembrare un bilancio fin troppo severo ma è la lettura della realtà di chi vive ogni giorno questa nostra realtà, e conosce capillarmente la vita e le condizioni oggettive delle nostre comunità; non ci vuole molto a vedere lo stato delle strade e delle nostre infrastrutture, a conoscere la denatalità dei nostri paesi, il crollo della popolazione scolastica, lo stato di tanti Istituti scolastici, la fuga dei nostri giovani, la precarietà dei nostri lavoratori che cercano di rimanere, la difficoltà delle nostre piccole aziende, l’impossibilità di trovare posti di lavoro in questo territorio per i nostri ragazzi. Numeri e percentuali di ogni settore sono lì a testimoniare un disagio diffuso, che non sembra risparmiare nessuno: cifre implacabili e crudeli.
Il terremoto nel terremoto; ciò che, da tragica esperienza, poteva trasformarsi in un’opportunità si è rivelata una enorme delusione, una sconfitta.
Ma cosa abbiamo imparato da quell’esperienza? Un altro evento sismico, seppure di minore impatto, ha colpito a metà agosto alcune nostre comunità locali. Gli ingranaggi della ricostruzione stanno mostrando di nuovo il loro volto; sarà un’ulteriore spinta al declino? Sapremo, questa volta, date le dimensioni modeste, mettere in campo forze, energie e progettualità positive? Un’altra piccola scommessa, forse, ci attende; ci viene offerta una nuova opportunità, un nuovo motivo di speranza un tempo supplementare a tempo scaduto?
La nostra Chiesa locale, tramite la Caritas e i suoi servizi sociali, in questi anni è stata sempre presente; ha progettato percorsi, ha promosso iniziative sociali, ha stimolato, ha sostenuto e accompagnato giovani e piccole imprese, nonostante le enormi difficoltà incontrate e i limiti delle sue possibilità. Nel suo cammino ha sperimentato freni, incomprensioni, indifferenza, sospetti, accanto al sostegno e alla fiducia di tanti; continuerà a perseverare nella logica dell’ascolto, dell’incontro, della collaborazione, della condivisione di progetti e risorse, del coinvolgimento di tutte le altre forze positive e coraggiose, perché non ci si deve arrendere. Come credenti la nostra forza è la speranza, e la ferma convinzione che nel cuore di ogni uomo dimora il desiderio di vivere, costruire, promuovere, lavorare per le future generazioni, “per amore del nostro popolo”.

Gianfranco De Luca

____________________________________________

Ritornare a guardare, ritornare a sognare per ricominciare…

Pubblichiamo con piacere la lettera di Hermana Elina, consorella di Suor Celestina, che ci racconta l'esperienza dell'anno passato e ci ringrazia per il caloroso contributo della nostra Comunità alla loro opera.

Si è concluso l'anno 2016, ed è giusto fare memoria e raccontare la storia, i successi e le cadute, per farsi coraggio e ricominciare riconoscendo la storia della Salvezza nella vita dei bambini, delle loro famiglie, degli educatori e dei collaboratori…

Quest'anno lo abbiamo vissuto con la unica certezza che il Signore si è impegnato con noi e ci apriva a nuove cose, a nuove esperienze…

Alla situazione politico-economica precaria dell'inizio dell'anno si è sommato l'ingresso nella Comunità di un gruppo di adolescenti e giovani che alla fine del 2015 avevano saltato le pareti di recinzione per "festeggiare", facendo esplodere bottiglie e fuochi artificiali per poi spargere i vetri in tutto il cortile…

Ci avevano lasciati con un sentimento di tristezza, di mancanza di rispetto per i bambini che frequentano ogni giorno e che avrebbero potuto anche tagliarsi con le schegge di vetro rimaste anche dopo il faticoso lavoro di pulizia.

Le squadre degli educatori hanno  reagito elaborando un nuovo progetto ispirato al libro di Saint-Exupéry “Il piccolo principe”. Per i più piccoli (6-8 anni) la proposta è stata di trasformarsi in "esploratori" del loro mondo interiore e dei mondi che li circondano: la casa, la famiglia, la scuola, il quartiere, i luoghi di assistenza e l'orto comunitario…

I mezzani (9-11anni) sono stati invitati a trasformarsi in "costruttori" di relazioni nuove, di attività con abilità che già conoscevano e che di cui a poco a poco si impadronivano facendosi responsabili di "curare il pianeta" come il piccolo Principe faceva con i vulcani, gli alberi e le rose.

I più grandi (12-15 anni) sono stati invitati a trasformarsi in "guardiani" di tutto ciò che avevano conquistato, coltivando l'arte dell'amicizia come il giovane piccolo Principe e la volpe, lasciandosi guidare  da un “aviatore”.

La metà dell'anno ci ha sorpresi con l'arrivo di una “banda” di pre-adolescenti che entravano di notte nella scuola e nella scuola materna del quartiere, nel "campito". Sporcavano le pareti e i mobili distruggendo il materiale didattico. Abbiamo anche iniziato a sentire che si riunivano nella strada e spaventavano gli anziani e i bambini quando passavano. Allora ci siamo chiesti: che gli succede? Che messaggio volevano mandare? che bisogno avevano?

Cosi abbiamo convocato i vicini e le istituzioni per trovare insieme possibili risposte a queste domande.

Gli incontri ci hanno portato a conoscere altre situazioni di violenza e di insicurezza nel quartiere, a connetterci per aiutarci reciprocamente e trovare nuove proposte utilizzando gli spazi disponibili da offrire ai pre-adolescenti e adolescenti per il loro tempo libero dopo la chiusura delle attività scolastiche e aiutarci con altre istituzioni di educazione.

Tutto questo ha rafforzato il Progetto che avevamo, quello "futbol callejero" (calcio nella strada) e a chiedere aiuto a FUDE per la formazione. Nel mese di ottobre due adolescenti che avevano la stoffa del líder sono stati  invitati a partecipare a un Torneo latinoamericano di futbol della strada come "facilitatori". L'esperienza  li ha motivati tanto da essere capaci di riunire altri adolescenti per formare un'equipe e partecipare come invitati nel Torneo finale nella Capitale.

Una parte che ci ha molto aiutati è stato il gruppo dei genitori che si sono organizzati durante la giornata di solidarietà facendo lavori di imbiancatura del "campito" e di sistemazione dopo la “visita” inaspettata dei pre-adolescenti. Tutte queste cose, lungi dallo scoraggiarci, ci  hanno aiutato come squadra a dare un nuovo peso al Progetto Globale del Campito e a sognare qualcosa di nuovo per il 2017. Un Progetto orientato ai pre-adolescenti che stiamo  pensando di chiamare “Crecer desde el pie" (crescere dai piedi).

Come sempre , l'aiuto concreto che riceviamo da voi è arrivato nel momento opportuno e ci ha fatto sentire che  non eravamo soli in questa “lotta” impari contro l'ignoranza e la violenza.

Che il Signore vi ricompensi per tutto il bene che ci fate con "il 100 per 1" che Lui ha promesso. (Mc. 10,28-31)

Con affetto

hna.Elina.

_____________________________________________________

... l'eccezionale nevicata del '17!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo le fotografie di alcuni compaesani che testimoniano l'eccezionale nevicata di questi primi giorni del 2017.

__________________________________

Lettera aperta ai monacilionesi nel mondo

Gentilissimi  compaesani,

desidero  ringraziarvi a nome dell’Associazione Restauro Santa  Benedetta Martire per la generosità e il coinvolgimento che state dimostrando.
L’increscioso  evento che  ha colpito le reliquie di Santa Benedetta ha lasciato tutti senza parole e con il cuore ferito.
Siamo certi che nel corso dei prossimi  mesi, con l'avanzare del restauro, questa  ferita si rimarginerà nel  vedere la nostra Santa ricevere tutte le attenzioni che merita.
Le offerte assicureranno la copertura finanziaria per gli interventi che tutti i monacilionesi, vicini e lontani, hanno manifestato di voler vedere realizzati.
Colgo l’occasione per informare che questa associazione ha deliberato in data 06/06/2016, in accordo con le autorità ecclesiastiche, l'assegnazione dei lavori per l’installazione di un impianto di video sorveglianza. La copertura economica è garantita dai proventi che sono stati raccolti in occasione dello scorso lunedì di Pasqua, grazie all’impegno ed al lavoro di numerosi ragazzi di Monacilioni.
Sarà inoltre  installata una telecamera, che oltre a svolgere una funzione di controllo, avrá la possibilità di trasmettere in diretta  streaming le ricorrenze importanti celebrate in Cappella,  dando quindi la possibilità a chi  è fuori paese di  seguire tali eventi.
Nei  prossimi mesi  garantiamo il nostro massimo impegno per tenervi aggiornati circa l'andamento dei lavori di restauro, ma non esitate a mettervi in contatto con noi, per ricevere ulteriori  informazioni, attraverso la pagina facebook oppure tramite la seguente email: associazionerestaurosbm@gmail.com

A nome dell'associazione vi ringrazio e vi abbraccio tutti
Evviva Santa  Benedetta! Evviva Monacilioni!

___________________________________________________________

L'inaugurazione della Cappella di San Michele

8 maggio 2016
Dopo molti anni è stata ri-celebrata la Santa Messa presso la Cappellina di San Michele.
Era chiusa dal 2002 per il terremoto.
Giornata bella e un numero di fedeli di quasi cento unità.
Don Mauro ha celebrato fuori, viste le ridotte dimensioni del fabbricato.
E' stata smontata e ricostruita esattamente come era prima, numerando le pietre.
Processione dall'abitato con la Statuetta in legno di San Michele restaurata e altare fuori fatto con tre pietre della vecchia Chiesa Madre : due pezzi delle colonne come base e uno degli altari antichi come superficie .
L'iniziativa è partita una decina di anni fa dalla Società Cattolica Santa Benedetta Martire e il ringraziamento va a tutti coloro che si sono prodigati per la parte amministrativa, progettuale, esecutiva e finanziaria, dal primo all'ultimo senza distinzione alcuna.
Un bell'esempio di Mac'liunarità !!!

___________________________________________________________

Suor Celestina

________________________________________________________________________________

Vintun'or...

Il 9 aprile 2014 siamo stati con il nuovo Parroco Don Mauro all'udienza papale del mercoledi in piazza San Pietro. Eravamo più di cinquanta e, con emozione, abbiamo avuto il piacere di sentire dallo speaker ufficiale che - tra le tantissime presenti - la Parrocchia Santa Maria Assunta di MONACILIONI partecipava all'evento!
Mentre eravamo seduti, aspettando il Papa, dietro di me Michele Martino (Vaccarèll) mi ha chiesto - più o meno - perchè i due orologi ai lati della Basilica Vaticana erano diversi. Sinceramente non ci avevo mai fatto caso e guardando attentamente effettivamente è così. Lui è andato su internet col telefonino ed ha trovato la spiegazione.
Mi ero ripromesso di approfondire e l'ho fatto. Da questo mi è venuta in mente una cosa sfiziosa che avevo chiesto più volte, senza avere risposta. Avevo sentito spesso dire, da piccolo, " ...Mò sò-n vintun'or..."  (ora suona 21 ore)! Ma perchè si diceva così ? Non corrispondeva alle 9 di sera, cioè alle 21,00: allora cosa significava? Quello che avevo capito, però, era che 21 or era un riferimento soprattutto per i contadini che erano nei campi (suonava infatti la campana del campanile).
Leggete ciò che è scritto riguardo all'orologio di destra del Vaticano:
"Avete mai fatto caso ai due orologi che si trovano sulla facciata della Basilica di San Pietro in Vaticano? Essi indicano apparentemente due orari diversi, pur indicando la stessa ora del giorno! Quello che cambia è il metodo di misurazione. Entrambi gli orologi sono stati realizzati nel 1785 da Giuseppe Valadier, architetto, orafo e argentiere italiano. Guardando la Basilica, l’orologio a sinistra, detto Oltremontano, indica l’ora che tutti noi conosciamo, del cosiddetto metodo francese introdotto in Italia nel 1789 e suddiviso in 24 ore. Come potrete notare, l’orologio di destra è invece dotato di un’unica lancetta che attraversa diagonalmente l’intero quadrante (per intenderci, come se fossero le 6.00 oppure le 9.15) che indica l’ora italica, sistema di grandissima diffusione in Italia fino al 1797. Questo sistema inizia il conteggio al tramonto d’ogni giorno, e il compimento della ventiquattresima ora si situa al tramonto successivo. Col tramonto finiva un giorno e ne iniziava un altro, la notte apparteneva interamente al giorno successivo. Il sistema orario a ore italiche nella vita quotidiana dei tempi aveva il vantaggio e la comodità di far conoscere immediatamente quante ore di luce rimanevano ancora a disposizione facendo la semplice sottrazione a 24 dall’ora indicata dall’orologio."
Insomma, quando suonava Vintun'or  mancavano solo tre ore al tramonto e così i contadini (ma non solo) si regolavano: ad esempio su quanto tempo avevano di luce per tornare in paese, in base alla distanza da esso del campo dove stavano lavorando...
E anche se il sistema orario era rimasto in vigore solo fino al 1797 ufficialmente, localmente - vista la grande utilità - veniva ancora usato.

(Se tra chi legge c'è qualcuno in grado di darci ulteriori notizie o particolari ricordi personali, saremo lieti di pubblicare e sarà - soprattutto - conoscenza e sapere per i più giovani!!!)

 ESCAPE='HTML'

___________________________________________________________________________________

Ricavato "Mercatino natalizio per Suor Celestina"

Si è conclusa nei giorni scorsi la vendita dei prodotti offerti per la raccolta di fondi in favore dei Bimbi della missione di Suor Celestina Quadrizzi in Argentina.
Oltre al 15 ed al 22 dicembre il "mercatino" si è tenuto anche in una terza giornata e alla fine il lavoro è stato premiato con un incasso generoso, se proporzionato al numero di persone dimoranti in Monacilioni.
Sono stati raccolti, infatti, ben 535 euro e 45 centesimi e anche questi spiccioletti sono importanti poichè è probabile che li ha donati qualche bambino o qualche persona anziana con una piccola pensione...
Il controvalore al cambio attuale è di 4.850 pesos argentini e la somma intera, senza alcuna spesa, sarà inviata alla nostra Consorella in Buenos Aires: non appena ci farà sapere di avere incassato la cifra ne daremo notizia.

Hanno creato i prodotti da vendere, o li hanno donati già fatti, le seguenti persone:
Coccaro Antonietta
Coccaro Francesco
Evangelista Giuseppina
Evangelista Michelina
Iosue Ersilia
Iosue Sara
Mantegna Monica
Miozzi Palmina
Palmiero Benedetta
Palmiero Maria
Serago Carmelina
Tronca Rosaria

Naturalmente a loro, sperando di non averne dimenticato qualcuna, va un grande ringraziamento e lo stesso dicasi per tutti coloro che hanno voluto comprare i prodotti in vendita permettendo una piccola, grande goccia di bella e genuina solidarietà!

La Risposta di Suor Celestina

Carissimi,
scrivo per comunicarte che sono andata a prendere i soldi. La somma è di 7.600 pesos argentini.
Non ho parole per ringraziarvi di questo pensiero per i bambini del Campito. Tutto questo mi commuove, sapere di essere ricordata dai miei paesani. Solo il Signore può ricompensarvi del bene che fate.
Vi prego  di farvi interpreti dei miei sentimenti presso tutti coloro che hanno partecipato a questa raccolta. Sono molto riconoscente e a tutti vada il mio ricordo affettoso e la preghiera al Signore perché vi doni grazia speciale.
Voglio darvi una buona notizia: forse nel mese di agosto tornerò per riabbracciarvi. Continuiamo a pregare perché questo sogno si avveri.
Un affettuoso abbraccio a tutti.
Con affetto
Sr. Celestina

Suor Celestina ha inviato 4 foto nelle quali ci sono alcuni dei ragazzi aiutati dalla sua Missione

_________________________________________________________________________________

Concerto Natalizio 2013

Anche quest'anno si tenuto presso il locale palazzetto il bel concerto natalizio tenuto dall'Orchestra dei Filarmonici di Montescaglioso (provincia di Potenza).
Come già detto lo scorso anno in altra parte di questa sezione, è una bella iniziativa promossa da comitati Feste, Pro-loco e Comune e per un paio d'ore ha allietato un numeroso pubblico  proveniente anche da altri paesi.
Un Maestro capace e simpatico ha diretto una cinquantina di Elementi alternando brani classici, da Verdi a Bizet... , a musica da film o a pezzi di musica leggera (Zucchero, Blues Brothers,...) inserendo con intelligenza agli strumenti classici della "Banda" chitarra, basso, batteria in un'orchestra giovanile che mostrava, essa per prima, di divertirsi ...divertendo.
Intorno a mezzanotte anche un gustoso buffet...
Appena possibile inseriremo qualche foto e brevi video dei brani, se la qualità degli stessi lo permetterà.

_______________________________________________________________________________

Mercatino per Suor Celestina

Come già detto nell'articolo precedente, Suor Celestina Quadrizzi è una religiosa di Monacilioni che opera da molti anni in Argentina e, in particolare, tra le altre cose insieme ad alcune sue Consorelle si preoccupa di dare almeno un pasto a parecchi bambini che altrimenti non l'avrebbero...
La nostra piccola Comunità ha risposto più volte alle segnalazioni che la grande Suora, con molto garbo e attenzione, ci ha rivolto, pur nella consapevolezza che non siamo particolarmente facoltosi e di conseguenza abbiamo raccolto e inviato... quel che potevamo.
Così anche quest'anno un gruppo di signore ha confezionato una serie di oggetti fatti a mano che si possono regalare per Natale: decorazioni per l'albero, presine, portacandele, strofinacci ricamati e un sacco di altre cose utili in vendita da uno a pochi euro.
Il Mercatino si terrà domenica 15 e 22 dicembre presso il Circolo Pensionati in corso Umberto e tutto il ricavato (senza nessun costo, poichè anche il materiale è stato offerto) sarà consegnato alla Missione.

_______________________________________________________________________

Missionaria in Argentina

Suor Celestina Quadrizzi è una Religiosa di Monacilioni che opera in Argentina in una missione da circa trenta anni, occupandosi soprattutto di bambini, fornendo loro cibo, educazione, assistenza.
Di aspetto giovanile e sempre sorridente, anche se ha quasi ottant'anni, molti la ricordano ancora per tutto il bene che ha fatto quando era in Italia, sia a Roma che a Campobasso. La sua famiglia, se ho capito bene, abitava "A-VI-D-SANT-PAV'L " (in via San Paolo) -  per l'esattezza mi hanno detto che la loro casa era alla confluenza tra la fine di via Roma e via San Paolo -  e se qualcuno vuole può scriverci per pubblicare eventuali ricordi in proposito.
Circa un mese fa Suor Celestina ha telefonato a mia sorella, Mena Martino, salutando tutti i Mac'liunar, rappresentando le particolari necessità della sua Missione.
Il nostro piccolo paese ha risposto in proporzione alle possibilità personali e familiari ed abbiamo provveduto ad inoltrare quanto raccolto alla cara Suora, orgogliosi di avere una nostra concittadina che fa tanto per il Prossimo! Ho parlato con Lei telefonicamente e proprio stamani ho ricevuto la sua mail che trascrivo. Un grazie a quanti hanno collaborato e come diceva sempre Don Mimì: "In questo Monacilioni si è sempre distinto..."!

Ecco il suo messaggio:
Carissimi, solo oggi ho potuto andare a ritirare i soldi. Abbiamo telefonato subito per dire che tutto é andato bene.
Io volevo ringraziarvi per telefono approfittando della generositá di una signora in Argentina, ma non ho piú il tuo numero di telefono, se puoi me lo invii.
Grazie di cuore per tutto quello che avete inviato, sarà molto utile per le diverse necessità del "Campito"  dove ci sono tanti bambini che ricevono alimentazione, educazione e accompagnamento fino ai 15 anni e sono circa 100 in due turni.
Con me vi ringraziano tutti quelli che lavorano in questo servizio, in particolare le suore Elina e Caty. Da parte mia è superfluo ripetere di nuovo la mia gratitudine per voi e per tutti quelli che hanno collaborato. Stanno tutti presenti nella preghiera e nel mio cuore.
Vi abbraccio.
Ciao, Sr. Celestina

______________________________________________________________________________

Estate 2013, lo "Schiuma party"!

______________________________________________________________________________

A' posc-t'l (gli apostoli), anche detti: i fratell

___________________________________________________________________________

Monacilioni nel presepe dei netturbini a Roma

 ESCAPE='HTML'

Un paio di settimane fa mi ha telefonato da Roma la sorella di mia madre, Filomena Coccaro: contenta perché alcune sue amiche avevano visitato il Presepe dei Netturbini, nelle immediate vicinanze di Piazza San Pietro, dove hanno potuto trovare una pietra dipinta proveniente da Monacilioni.
Tutta orgogliosa, zia Mena si è recata sul posto e mi ha inviato delle foto, dalle quali è possibile notare che la posizione data al nostro piccolo “testimone” è davvero di riguardo.
L’ideatore e realizzatore del Presepe, meglio descritto più avanti, ricorda bene che è stato portato  da Antonio Pesce e dalla moglie Maria Pasquale e che lui, avendolo apprezzato molto, ha deciso di incastonarlo nella colonna a sinistra della sala.
Sulla pietra, dipinta da Ersilia Iosue, è riportata l’Urna di Santa Benedetta e a lato, più piccolo e stilizzato, il Presepe che Antonio allestisce nella nostra Chiesa.
Per la serie, Monacilioni caput mundi...

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Riporto uno stralcio dal sito ufficiale del comune di Roma sul Presepe dei Netturbini:
“E’ allestito nella sede Ama di via dei Cavalleggeri 5 lo storico presepe ideato e realizzato nel 1972 da un dipendente ora in pensione,Giuseppe Ianni, 
Ogni anno Ianni, con l’aiuto di molti altri operatori ecologici di zona, arricchisce il suo presepe di nuovi particolari, sempre con l’intento di rappresentare la Natività come idea di pace e di fratellanza fra tutte le popolazioni della terra.
L’opera, in muratura con calce, è composta da circa 2400 pietre, frutto di donazioni provenienti da tutto il mondo Lo stile è fin nei minimi dettagli quello delle tipiche costruzioni della Palestina di oltre 2000 anni fa: 100 case in pietra di tufo, dotate di portoncini e finestre in legno con balconcini, 100 lampadine, 2 caminetti fumanti, 52 metri di strade “miniaturizzate” in sampietrini, 4 fiumi lunghi complessivamente 12 metri con 8 ponti e 5 acquedotti, 770 gradini, 4 sorgenti d’acqua, 2 pareti umide che formano stalattiti, 1 pozzo con acqua sorgente, 24 grotte scavate nella roccia e ancora, 270 personaggi, 165 pecorelle, 15 cammelli, 4 asinelli, 4 buoi e 3 cani.
Il “Presepe dei Netturbini” è meta tradizionale di turisti, pellegrini e personalità istituzionali, con oltre 2 milioni di visite stimate sinora, con punte di 2000 visitatori al giorno; tra questi, i Sindaci di Roma, a partire da Luigi Petroselli nel 1979, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel 2007, Madre Teresa di Calcutta nel 1996.
Un particolare e stretto legame ha poi segnato il rapporto tra questo presepe e i Pontefici: nel gennaio 1974 è visitato da papa Paolo VI e da papa Giovanni Paolo II che fin dall’inizio del pontificato è stato un’assidua presenza. Anche papa Benedetto XVI si è recato in visita al “Presepe dei Netturbini” nel gennaio del 2006.
La visita al Presepe è gratuita e possibile tutto l’anno. “

 ESCAPE='HTML'
 ESCAPE='HTML'
 ESCAPE='HTML'
 ESCAPE='HTML'

_____________________________________________________________________

Una bella iniziativa: la sfilata di Carnevale 2013!

Un nutrito gruppo di persone, più di una sessantina, in maschera, hanno dapprima sfilato per tutta Monacilioni e poi hanno continuato la serata ballando nel locale sottostante il comune...

Riconoscete chi sono?

_______________________________________________________________________

4 gennaio, il Martirio di Santa Benedetta

Oggi 4 gennaio è la ricorrenza del Martirio di Santa Benedetta e anche quest'anno è stata celebrata la Santa Messa. Ovviamente dal nuovo Parroco, Don Philippe, che è subentrato al carissimo Don Mimì.
A seguire la processione.

_____________________________________________________________

Natale 2012

 

Nel locale Palazzetto dello Sport si è tenuto qualche giorno fa un concerto di musica classica organizzato da tutti i Comitati Festa. E' stata davvero una bella serata e l'iniziativa, auspicabilmente, sarebbe da ripetere...

 

E questa è la foto dei Comitati...

 

Presepe in Chiesa,
allestito per il ventesimo anno da Antonio Pesce

 

 

Un'altra immagine del Presepe in Chiesa

Questo è il Presepe in piazza,
allestito dai giovani della pro loco

Altre immagini del Presepe in Chiesa e di quello in piazza

 

 

E' nato Gesù Bambino...

 

... anche nel Presepe in piazza...

 

A proposito: chi ricorda i F'SC-CARéLL
DA NOTT D'  NATAL?

 

 

Visto che siamo in tema Natalizio...
una foto di qualche anno fa,
scattata da MMEZ A' CHIAZZ
verso MMEZ U' CHIAN

_____________________________________________________________________

Buon Natale e Buon Anno dal Centrafrica!

Il Natale in Centrafrica non ha alberi di Natale: ha la legna degli alberi che la gente trasporta sulla testa per potersi scaldare un poco la notte.
Il Natale in Centrafrica non ha vetrine colorate e scintillanti e pacchetti accattivanti: ha donne sedute pazientemente al bordo della strada che sperano di vendere la loro manioca in pesanti catini di ferro.
Il Natale in Centrafrica non ha luci scintillanti per le vie: le sue luci sono quegli occhi così grandi e così neri dei bambini, che brillano di gioia.
Il Natale in Centrafrica non ha statuine del presepe e canzoni in sottofondo: ha poveri così poveri, che non hanno nemmeno la mangiatoia, e così ricchi perché ogni cortile su cui si apre una capanna, in cui giocano i bambini, razzolano i pulcini e pascolano le caprette, cuoce lentamente un po’ di verdura in una piccola pentola su un minuscolo fuocherello, è presepe vivente.
Lì ogni giorno è Betlemme, lì ogni giorno nasce e viene accolto Dio.

Padre Raffaele Maddalena
 

 

 

 

 

 

Natale.
"Dio entra nel mondo
dal punto più basso
perché nessuna creatura
sia più bassa..."
(E. Ronchi)